Non dico che sia “positivo”, ma è sicuramente “meno peggio”. Io penso che gli americani non siano particolarmente bravi nella moderazione. Il popolo americano è estremamente polarizzato (sia per la natura bipartitica del Paese, sia per effetto della comunicazione social). Quindi (penso) per loro è davvero difficile una “via di mezzo”. E si è visto con la contrapposizione tra X e Instagram: su X si può dire assolutamente qualsiasi cosa, mentre su Instagram c’è più “moderazione”. Ritengo che il problema della moderazione di Instagram è che è sempre stata estremamente politica, e in particolare di sinistra americana.
Per cui si è creato un sistema di “due pesi e due misure” in cui: dire frasi razziste è sbagliato (ovviamente), ma non se si parla di razzismo al contrario.
Dire frasi misogine è sbagliato, ma non contro gli uomini. Su Instagram finora se scrivevi “tutti gli uomini sono stupratori, mafiosi, fascisti ecc ecc” tutto apposto, se invece “toccavi” una categoria protetta dalla sinistra americana (neri, gay, trans, donne) subito venivi censurato (non è assolutamente mio interesse insultare nessuna di quelle categorie, sia ben chiaro😂). Questa moderazione è sbilanciata, ha legittimato qualunque forma di “odio al contrario”. Quindi a questo punto, se proprio siamo diventati degli esseri carichi di odio e dobbiamo sfogarci sui social, per quanto sia brutto da dire, penso che sia meglio lasciare totale libertà di parola, anche gli “hate speech” razzisti, omofobi, fascisti, suprematisti razziali ecc. (che poi questi è ovvio che vadano “limitati”, ma il problema è che i fan della censura democratica classificano con queste etichette qualsiasi pensiero che sia un minimo divergente).
Penso che i social non possano educare, quindi se manca una vera educazione al dialogo alla base, la censura non limita i danni.
Sono totalmente d’accordo sul fatto che bisognerebbe essere responsabili a livello civile tanto di quello che si dice nel mondo vero tanto nei social, MA in questo caso a giudicare sarebbe lo Stato, e non una piattaforma privata che, in quanto privata, può essere di estrema destra o estrema sinistra a proprio piacimento e dunque NON essere imparziale
Non dico che sia “positivo”, ma è sicuramente “meno peggio”. Io penso che gli americani non siano particolarmente bravi nella moderazione. Il popolo americano è estremamente polarizzato (sia per la natura bipartitica del Paese, sia per effetto della comunicazione social). Quindi (penso) per loro è davvero difficile una “via di mezzo”. E si è visto con la contrapposizione tra X e Instagram: su X si può dire assolutamente qualsiasi cosa, mentre su Instagram c’è più “moderazione”. Ritengo che il problema della moderazione di Instagram è che è sempre stata estremamente politica, e in particolare di sinistra americana.
Per cui si è creato un sistema di “due pesi e due misure” in cui: dire frasi razziste è sbagliato (ovviamente), ma non se si parla di razzismo al contrario.
Dire frasi misogine è sbagliato, ma non contro gli uomini. Su Instagram finora se scrivevi “tutti gli uomini sono stupratori, mafiosi, fascisti ecc ecc” tutto apposto, se invece “toccavi” una categoria protetta dalla sinistra americana (neri, gay, trans, donne) subito venivi censurato (non è assolutamente mio interesse insultare nessuna di quelle categorie, sia ben chiaro😂). Questa moderazione è sbilanciata, ha legittimato qualunque forma di “odio al contrario”. Quindi a questo punto, se proprio siamo diventati degli esseri carichi di odio e dobbiamo sfogarci sui social, per quanto sia brutto da dire, penso che sia meglio lasciare totale libertà di parola, anche gli “hate speech” razzisti, omofobi, fascisti, suprematisti razziali ecc. (che poi questi è ovvio che vadano “limitati”, ma il problema è che i fan della censura democratica classificano con queste etichette qualsiasi pensiero che sia un minimo divergente).
Penso che i social non possano educare, quindi se manca una vera educazione al dialogo alla base, la censura non limita i danni.
Sono totalmente d’accordo sul fatto che bisognerebbe essere responsabili a livello civile tanto di quello che si dice nel mondo vero tanto nei social, MA in questo caso a giudicare sarebbe lo Stato, e non una piattaforma privata che, in quanto privata, può essere di estrema destra o estrema sinistra a proprio piacimento e dunque NON essere imparziale
Bel punto di vista Gianluca, non siamo d’accordo su tutto ma è interessante confrontarsi 💪🏻
Certo assolutamente, mi sono basato soprattutto sull’esperienza da utente, e quindi potrei anche sbagliarmi