🫀La newsletter sulle newsletter (Ep.3)
Ecco la checklist definitiva di tutti gli elementi da controllare prima del fatidico invio...
Buongiorno!
Ben ritrovato/a all’interno di Deep in Marketing, la newsletter targata Figaro Digital dove io (Marco) ti accompagno nell’approfondimento dei più svariati argomenti dal mondo digital e marketing!
Nelle scorse due settimane abbiamo visto innanzitutto il perché conviene creare una newsletter e poi la “tecnologia” che si può utilizzare. Ora ci sono tutti gli elementi per mettersi sotto con la scrittura.
Per darti una panoramica, lo “scheletro” che dovrebbe comporre la tua NL è questo qui:
Il mittente
L’oggetto della mail
Snippet
Messaggio di benvenuto
Copy centrale e immagini
CTA
Referral
Se sistemi bene questi, potrai schiacciare il tasto “Invia” con molta più leggerezza 😁
Il mittente
Come puoi vedere anche dalla foto, il mittente è composto da due elementi:
Il nome per esteso.
L'indirizzo di posta elettronica.
L'obiettivo di entrambi è creare un senso di familiarità e connessione con il lettore.
Chi ti trova nella sua casella mail dovrebbe riconoscerti subito e possibilmente anche avere una gran voglia di leggerti 😂
Il nome e l’indirizzo visualizzati sono personalizzabili del tutto o almeno in parte (dipende dal tool che si utilizza).
Per quanto riguarda il nome è consigliabile usare quello personale o del brand, il nome della newsletter o una combinazione dei due. La cosa più importante è che che le persone ti riconoscano.
Per l’indirizzo vale più o meno la stessa regola, potendo personalizzare tutto quello che viene prima della chiocciola (e a volte anche dopo, se si sceglie di usare un proprio dominio). In questo caso però mi raccomando a scegliere un provider affidabile, che non ti faccia finire costantemente nella cartella SPAM.
Fino a poco tempo fa ti avrei detto di privilegiare l’uso di una gmail per una questione di affidabilità e personalizzazione del profilo (è una delle poche a far caricare anche una foto profilo del mittente), però da Febbraio 2024 c’è stata una stretta sulla sicurezza.
Ti lascio qui un articolo per approfondire (non possiamo farlo qui perché sarebbe lunghissimo!).
L’oggetto della mail
L'oggetto è la prima opportunità per attirare i lettori.
Il primo consiglio è quello di immaginare l’oggetto come il gancio di un post o di un video, poiché valgono più o meno gli stessi principi. Prima si portano le persone ad aprire quella mail, poi si fa il resto.
Giustamente potrebbe esserti venuto in mente un pensiero in merito:
“Ma voi qui usate sempre lo stesso oggetto praticamente 😅”
È vero, noi differenziamo solo gli episodi ma scegliamo il gancio una sola volta, a inizio mese.
Questo perché, vista la natura molto “formativa” della newsletter, per molti di voi è più semplice tornare indietro e ritrovare vecchi argomenti nel momento del bisogno, quindi abbiamo scelto di mantenerla così (in futuro chi lo sa 🤷).
Un’altra cosa che mi sento di consigliarti (per noi ha sempre funzionato alla grande) è di aggiungere una emoji sempre prima del testo, questo fa risaltare la tua mail rispetto alle altre, in più da un tocco visivo che non guasta mai (anche per creare curiosità su quello che sarà il contenuto della mail).
Snippet
Per snippet si intendono quelle prime parole che vedi di fianco all’oggetto, che spesso svolgono la funzione di riassunto.
Si possono anticipare i capisaldi del contenuto, senza spoilerare troppo. Io più che riassunto lo definisco “gancio secondario”. Nelle mail abbiamo questa opportunità in più di generare curiosità, quindi bisogna sfruttarla al meglio.
Di solito c’è un limite di caratteri, quindi se si va troppo lunghi c’è il rischio che il messaggio venga spezzato con i famosi “tre puntini”.
Da qui il consiglio principale: meglio non farsi mai tagliare lo snippet!
Messaggio di benvenuto
Quello che viene detto anche “eyebrow” (sopracciglio) è il saluto della newsletter, di cui puoi vedere un esempio qui su oppure scorrendo di su fino all’inizio di questa mail 👆
Ti svelo un’altra esperienza personale che forse non conosci: noi all’inizio non avevamo un messaggio di benvenuto. Pensavamo potesse essere motivo di abbandono, di noia per i lettori.
Poi, quando siamo passati a Substack e LinkedIn, dove i contenuti possono essere letti anche da chi non è effettivamente iscritto, la cosa si è rivelata una carta vincente.
Questo incipit è molto utile a rendere riconoscibile chi sei e quello che fai, ovviamente in maniera breve e concisa (2-3 righe al massimo).
Body e immagini
Il testo che costituisce la maggior parte dell'e-mail potremmo chiamarlo “body copy” (corpo del testo).
Questo deve scorrere bene, avere un linguaggio fruibile a tutti e, perché no, essere anche curato dal punto di vista del design.
C’è chi ha uno stile di scrittura lungo, chi scrive newsletter brevissime con un valore immenso. Non c’è una regola magica, purché vengano rispettati dei principi base per non far scappare i lettori:
Frasi e paragrafi brevi.
Grassetti e punteggiatura strategici.
Un buon uso del tone of voice per regolare l’intensità.
Altra cosa a cui fare particolare attenzione è quella che sul web viene definita responsive design. Bisogna formattare bene il contenuto e rendere fruibile la lettura da tutti i dispositivi, soprattutto da mobile.
Se usi piattaforme come Substack non dovrai preoccupartene più di tanto perché fa tutto in automatico, ma con i provider specializzati c’è da fare più attenzione.
Le immagini svolgono alcune funzioni importanti all'interno della newsletter:
Attirano l'attenzione delle persone.
Spezzano il ritmo del testo.
Ispirano le persone a condividere.
Si possono anche usare quelle stock, ma meglio se fatte ad hoc e in maniera professionale.
Non è necessario essere un artista, anche se alcuni (mi vengono in mente
e ) affidano le proprie grafiche a illustratori professionisti, ognuno deve essere in grado di trovare la sua dimensione.L’importante è che i file delle immagini non siano troppi pesanti, perché rischierebbero di ritardare il caricamento della mail (siamo tutti abituati a leggerle appena aperte, nessuno vuole aspettare neanche un millisecondo 😬).
CTA
Come per le altre tipologie di contenuto, anche sulla newsletter ci può essere una CTA (di solito alla fine).
Non stiamo parlando di una DEM, quindi non serve per forza raggiungere un obiettivo di vendita, perciò anche solo rimandare al prossimo appuntamento può essere considerata una buona call to action.
Referral
Lo vedremo meglio nell’episodio 5 (puntata dedicata alla crescita degli iscritti) quindi non spoileriamo troppo.
Per ora mi limito a dirti che un pulsante di referral (come lo vedrai tra poco qui sotto) o al massimo uno con i tuoi canali social è sempre un bene. Ti da una mano a crescere e trasmette allo stesso tempo autorità, come se fosse il footer di un sito web.
Poi ci sarebbe tutta la parte legale, con il link di disiscrizione e la privacy, cose per cui ti rimando a questo link per apprendere da chi ne capisce di più 📜
Forse siamo andati leggermente lunghi questa volta, ma era necessario non credi?
Nella prossima parliamo di dati, quindi andremo più corti, promesso!
Un abbraccio,
Marco, Head of Content @Figaro Digital 👋🏻
ciao, be’ le miei immagini in realtà sono fatte da me con chatgpt. o forse intendi i separatori dei paragrafi!